Tornare a scuola

 In questi giorni sono tornata a scuola. Ho sostituito per un tempo limitato una collega come educatrice di sostegno in una primaria.
L'impatto è stato notevole. Mettersi d'accordo con le tante piccole realtà, equilibri di classe e insegnanti è stato a tratti faticoso. Per fortuna i bambini non deludono mai.

Questa fascia di età è tra le mie preferite.
Dai 6 ai 10 anni ci sono tanti cambiamenti in questi piccoli individui. 

Il loro modo di articolare il linguaggio cresce con una rapidità impressionante, così come la capacità di organizzare i movimenti in modo sempre più fine e differenziato.

I bambini sono come spugne
Da psicologa osservare le dinamiche di questi piccoli individui è molto interessante. I bambini sono come delle spugne e le modalità che scelgono per interagire tra loro o con il nuovo venuto rispecchiano fedelmente il tipo di relazione che hanno instaurato con l'adulto di riferimento.

Da insegnante di Metodo Feldenkrais, ho avuto la fortuna di poter "giocare" con loro applicando alcune lezioni. Ho creato così un mini percorso in piccolo gruppo, per dare un mio contributo attivo a uno dei casi che stavo seguendo.
La conclusione è che molti bambini trarrebbero grande giovamento da tecniche di movimento come il Metodo Feldenkrais. 
Ci sono intere sequenze di movimento che apparentemente hanno già in qualche modo smesso di riprodurre, con le conseguenze più comuni (movimenti meno precisi e più faticosi). Inoltre, li aiuterebbe moltissimo nel rapporto con il proprio corpo, prima che arrivi quella che io chiamo "l'onda anomala" della pubertà. Chissà che l'anno prossimo non ci sarà la possibilità di proporre qualcosa di simile.

Il bilancio finale, a parte l'incalcolabile stanchezza data da orari di lavoro veramente pressanti (seguivo la scuola e anche i normali impegni), è davvero entusiasmante. Ho rivisto validissime colleghe maestre con cui collaboravo 5 anni fa. Ho conosciuto una in gambissima insegnante di recitazione. Ma soprattutto ho verificato di persona, dall'interno, la situazione della scuola (anche se di un territorio specifico).

La scuola è un mondo critico e delicato. 
In questo periodo, più che mai, è un punto di snodo tra un presente incerto e un futuro più roseo. Tutti sono chiamati a riflettere su questo tema, per contribuire in modo responsabile a qualunque intervento possa sostenerla nelle sue reali funzioni: educare le percezioni e crescere individui in grado di discernere (soprattutto se stessi dagli altri e gli altri tra loro), senza giudizi o paletti posti a priori. Potete ben comprendere la difficoltà.

Con questa avventura, ho capito che per ora il compito che mi sento chiamata a svolgere riguarda gli adulti. 
Dare loro degli strumenti per riconoscere i propri limiti e i propri punti di forza e aiutarli ad avere relazioni più distese con gli altri.
E' vero che i bambini sono il futuro e bisogna investire su di loro, ma solo con adulti sereni e responsabili, i bambini potranno che assorbire abitudini migliori e costruire una società più serena.