I ricordi incastrati nel corpo

A una lezione di settimana scorsa, uno dei miei allievi ha osservato come durante l'esecuzione dei movimenti gli salissero alla mente istantanee lontane nel tempo.
"Ricordi incastrati nel corpo", a cui non pensava da trentanni.
Infatti, tra le pieghe dei nostri muscoli, negli strati del nostro tessuto connettivo, in ogni nostra cellula, alberga un pezzo della nostra memoria.

Studi sulla memoria associata a luoghi o immagini sono già stati fatti. In quel caso la memoria si lega a qualcosa di esterno al nostro corpo, che funge da àncora per il recupero del ricordo. Allo stesso modo e a maggior ragione, un movimento (che è il prodotto dell'azione sincrona o successiva di una serie di fasci muscolari) richiama alla mente azioni e situazioni, che hanno profondi legami con le emozioni e i sentimenti e che, quindi, ci collegano a immagini anche lontane nel tempo.

Parlare di cellule può rendere tutto più affascinante o più spoglio. L'esperienza che si vive, quando piccoli movimenti riattivano qualcosa di antico è molto più ampia e profonda di quello che le parole possono rendere.
Chi non conosce la sensazione che dà rivedere delle vecchie foto.
RIpercepire dall'interno antiche esperienze (magari della durata di un batter di ciglia) è un apprendimento per noi nel nostro presente.
Un altro pezzetto del nostro "tetris" che va a posto o che, tornando alla nostra consapevolezza, ci permette di guardare con una luce diversa (e sicuramente più adulta) un pezzetto della nostra storia.
Il fine ultimo? Avere un corpo più libero e una mente più lucida. :)