Camminare in modo consapevole sulla sabbia

Per chi ha la fortuna di passare qualche giorno al mare, camminare sulla sabbia rappresenta un'ottima palestra naturale per lo scheletro e il sistema nervoso.
Mentre si cammina sulla sabbia si sfrutta la capacità di adattare la posizione del piede alle irregolarità del terreno in modo tale da ottenere una superficie di appoggio più ampia possibile che, oltre a garantire il massimo della stabilità, consente l’attivazione di tutta una serie di stimoli nervosi (stimolazione propriocettiva) capaci di influire positivamente sull’equilibrio posturale.
Non per tutti è un'attività facile o rilassante.
Alcuni la trovano stressante e tendono per quel che possibile ad evitarla.
La caratteristica che rende unica la sabbia è la sua instabilità: camminando su di essa il piede riceve delle informazioni che non deve solo metabolizzare, ma deve dare delle risposte. E tutte queste informazioni vengono immediatamente recepite dalla colonna vertebrali, che si adatta si conseguenza. Il punto è che oggi nessuno sa più camminare o correre, per via di una serie di fattori. Da qui il senso di fatica nell'avanzare anche per tratti brevi o improvvisi dolori anche in corpi tonici.
Allora per chi ha sperimentato Feldenkrais, camminare (in modo consapevole) sulla sabbia è un ottimo sistema di prevenzione verso tutta una serie di acciacchi alle articolazioni elementari e soprattutto alla colonna vertebrale.
Merita, quindi, dedicare qualche minuto o più, a seconda del proprio piacere e senso di fatica, a questa attività. Ascoltando il corpo, si guadagna un vantaggio nell'attività circolatoria e nell'umore.
Buon divertimento!